mercoledì 1 agosto 2012

"...Nel corso degli utlimi 25 anni, mentre si cercava di ricostrire l'edificio della Medicina Tradizionale Mediterranea, pian piano venivano fuori schemi descrittivi sempre più complessi e applicabili a tutta la realtà; non solo emergeva la Medicina, ma una miriade di altre tecniche, attraverso le quali l'umanità piegava le leggi della Natura per soddisfare i propri bisogni e i propri interessi: la chimica, la metallurgica, la ceramica, la tintura e la tessitura, le tecniche agricole e architettoniche, la capacità di calcolo, l'astronomia, la meteorologia, la capacità di progettazione di utensili e macchinari, e così via.
Abbiamo usato un brutto termine: abbiamo affermato prima che l'umanità "PIEGAVA" le leggi della Natura; in realtà, questo "piegare", nel senso di dare una forma più utile e utilizzabile agli schemi che la Natura segue spontaneamente, fino alla cosiddetta "Rivoluzione Industriale", è stato un assecondare, favorire certi "schemi" e ostacolare in modo abbastanza blando altri, in modo da spostare verso l'"utile" umano i corsi della Natura. E' stato solo dopo la "Rivoluzione Industiale" nel "nord-ovest" del mondo, che l'umanità ha usato mezzi "coercitivi" e "pesanti" per modificare quanto la Natura spontaneamente faceva.
La scienza antica dell'Occidente (ma anche i sistemi conoscitivi di altre aree del mondo) era adatta a conoscere e a governare i fenomeni in modo suo proprio, diverso da quello odierno; grazie alla Dottrina delle Qualità e degli Elementi, i fenomeni potevano essere descritti in modo "codificato" e suscettibile di trasformarsi in tecnologia.
La tecnologia antica non è meno dofisticata di quella moderna; richiede tuttavia agli uomini un impegno e un igegno speciali, che oggi non sono richiesti - in genere - per applicare le moderne tecnologie: l'abilità personale, che nasce da un talento e un destino singolari e specifici di un certo individuo (che è spontaneamente "adatto" a svolgere una certa attività: il fabbro, il muratore, il pittore, lo scultore, il medico), affinati e sviluppati da un lungo e duro tirocinio pratico, comprende lo studio, la riflessione, l'umile manualità quotidiana, spesso noiosa e ripetitiva.
Questo piccolo studio è dedicato a coloro che vogliono aggiungere alla propria formazione convenzionale e ordinaria, la preparazione che era tipica dei professionisti e degli uomini di scienza del passato... "

(Medicina Tradizionale Mediterranea, Luigi Giannelli, Medicina Naturale - Tecniche Nuove, 2008)