La Preparazione dei Medicinali Omeopatici

I medicinali preparati per diluizione e successione, non sono di per sé omeopatici, ma divengono tali solo se prescritti secondo il principio di similitudine.
Quando il medicinale somministrato "rispecchia" accuratamente ed efficacemente i sintomi del paziente, la sua azione può essere considerata omeopatica.
L'esperienza, il giudizio e l'abilità del professionista sono i fattori che derminano la scelta del rimedio corretto. La sua preparazione avviene secondo criteri precisi, ma questi possono variare in base alla potenza.

La potenza del medicinale

Hahnemann stabilì criteri puntuali per la preparazione dei medicinali omeopatici. Le dosi ei metodi venivano controllati scientificamente. Egli elaborò inoltre la tecnica della "dinamizzazione" in grado di conferire forza, o potenza, alla sostanza liberata nel medicinale.
La teoria della diluizione
Numerosi medicinali si basano su sostanze altamente attive o addirittura velenose, Hahnemann stabilì che i preparati dovevano essere molto diluiti per evitare che i pazienti sviluppassero effetti collaterali. Con sua sorpresa tuttavia, scoprì che, paradossalmente, quanto più il rimedio veniva diluito, tanto più la sua azione era duratura, i suoi effetti erano profondi e il numero di dosi necessarie inferiore. Dato che, come di è già ricordato, i medicinali sono molto diluiti, probabilmente non contengono più alcuna molecola della sostanza originale. Pertanto, anche se sono ricavati da sostanze velenose, solo assolutamente sicuri e possono essere somministrati pure ai bambini. Proprio per questa ragione, l'omeopatia desta ancora scetticismo in molti medici e scienziati conservatori.
La potenza da prescrivere viene stimata dall'omeopatia in base a precisi fattori quali la malattia da trattare, l'energia del paziente e le circostanze. Il medicinale non solo deve essere appropriato, ma deve anche possedere la potenza adeguata al singolo individuo. 
La scala di diluizione
I medicinali omeopatici vengono in genere preparati secondo due scale di diluizione: decimale (DH) e centesimale (CH). Nalla scala decimale il rapporto di diluizione è pari a 1:10; in quella centesimale invece è di 1:100.
I nomi dei rimedi sono seguiti da un numero, per esempio 6 CH o 12 DH , che indica quante volte sono stati diluiti e succussi, e in quale scala. Il rimedio Allium cepa 6 CH, per fare un esempio, è stato diluito e succusso sei volte, usando come riferimento la scala centesimale.
Più di rado vengono utilizzate scale millesimali (M CH) o cinquantamillesimali (LM CH): in tal caso i rapporti di diluizione sono rispettivamente 1:1000 e 1:50.000. La prima scal vine impiegata in genere quando si richiede una dose unica ma potente del medicinale; la scala cinquantamillesimale è indicara qualora sia necessaria una dose blanda e regolare, per il trattamento delle malattie croniche e persistenti.
Preparazione di una Potenza: La tintura madre viene diluita in una miscela di alcol puro e acqua distillat secondo una delle suddette scale. Il rapporto tra alcol e acqua varia a seconda della distanza base della tintura madre. Per ottenere la potenza 1 CH, una goccia di tintura madre viene aggiunta a 99 gocce di miscela di alcol e acqua, e succussa. Per ottenre la potenza di 2 Ch, una goccia della miscela 1 CH viene aggiunta a 99 gocce di una miscela di alcol e acqua, e succussa. Per ottenere la potenza di 6 CH descritta qui di seguito, tale processo viene ripetuto altre 4 volte. 
 
 Le fasi della preparazione
I medicinali omeopatici vengono preparati a partire da fonti vegetali, minerali e animali. Le procedure variano in base al loro stato in natura. Il materiale ricavato da piante e animali può essere utilizzato intero o a pezzi, a seconda della dimensione e della densità. I metalli insolubili in acqua vengono combinati con cristalli di lattosio e triturati fino a ottenere una polvere abbastanza fine da risultare solubile in acqua. Anche le sostanze cristalline, i semi e i chicchi possono essere polverizzati se sono duri, grandi o insolubili in acqua.
  1. Parti di piante quali foglie, radici e capolini e alcune sostanze ricavate da animali, qiali le stelle marine, vengono triturate finemente, mentre altri materiali vengono disciolti  in acqua o macinati;
  2. La sostanza viene dispospa in un ampio contenitore di vetro, nel quale si versa una soluzione di alcol e acqua distillata (spesso il 90% di alcol e il 10% di acqua, ma il rapporto può variare); 
  3. La miscela viene lasciata riposare per un certo tempo, variabile da caso a caso: il materiale vegetale può richiedere molti giorni o settimane, le miscele minerali devono essere subito sottoposte alla fase successiva. Le miscele che macerano per tempi più lunghi possono essere agitate di tanto in tanto;
  4. Dopo la macerazione richiesta, la miscela viene filtrata o schiacciata sotto una pressa per estrarne il liquido. Il liquido così ricavato, la "tintura madre", viene conservato in un flacone di vetro scuro;
  5. Una goccia di tintura madre viene diluita in una miscela di alcol puro e acqua distillata, secondo una delle scale prima descritte; le più comunemente utilizzate sono, tuttavia, quelle decimale e centesimale.
  6.  La miscela viene poi scossa vigorosamente o battuta su una superficie dura, secondo la procedura hahnemanniana di "succussione" atta a "dinaminizzarla";
  7. Dopo la succussione, le fasi 5 e 6 vengoo ripetute un certo numero di volte, secondo la necessità. Ogni volta la miscela che ne risulta viene diluita in un'altra, a base di alcol puro e acqua distillata. In tal modo si ottiene il grado di diluizione richiesto, ovvero la potenza del medicinale;
  8. Quando la miscela raggiunge la forza e la potenza desiderate, ne vengono aggiunte poche gocce a compresse, pillole, granuli o polveri, che si impregnano e vengono quindi conservate in bottigliette di vetro scuro.
 

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