giovedì 25 ottobre 2012

Salute e Benessere - La caduta dei Capelli

Autunno.
Già lo sentimmo venire nel vento d'agosto, nelle piogge di settembre ...
(V.Cardarelli)
 
I capelli non hanno funzioni vitale.
Eppure il valore che l'uomo ha sempre dato alla capigliatura va al di là della sua importanza nell'equilibrio dell'organismo. Possiamo trovare traccie di riferimenti ai capelli e alle lorocure in tutte le civiltà. Di volta in volta sono considerati simbolo di forza (il biblico Sansone), di virilità, di rango sociale o religioso, attribuito della bellezza femminile (la chioma di Berenice), irresistibile arma di seduzione. Insomma la chioma è un nostro accessorio e ornamento.
Nella cultura tradizionale l'autunno è la stagione in cui si osserva una maggiore "caduta". Nella dinamica del follicolo capillifero entrano in gioco numerosi fattori sia interni (per esempio ormonali) che esterni, come il clima. Si tratta comunque di una manifestazione reversibile, fisiologica, che non deve preoccupare più di tanto.

Il ciclo di vita del capello
L'attività del follicolo pilifero si divede convenzionalmente in tre fasi che si susseguono ciclicamente: ANAGEN, in cui il capello continua a crescere, CATAGEN, arresto della crescita, TELOGEN in cui il bulbo del capello si atrofizza. Poi un nuovo bulbo inizia a "germogliare" spingendo il vecchio capello che così cade e il ciclo si ripete. Normalmente si perdono un centinaio di capelli al giorno, che vengono poi rimpiazzati.
La lunghezza del capello dipende dalla durata della fese ANAGEN che può arrivare a 7 anni e più. Nello scalpo umano il follicolo può rimanere quiescente per molto tempo. Il capello cresce in media 1.2-1.5 cm al mese, al vertice più che alle tempie, nella donna più che nell'uomo. Dato che i capelli non sono di vitale importanza in condizioni critiche, li "sacrifica" per risparmiare energie e impiegarle dove è più necessario.
 
Perché si perdono
Molte malattie debilitanti comportano una temporanea caduta dei capelli.
Gli stati di stress prolungato possono a volte influire silla loro salute.
Tipica del post-parto è un'aumentata caduta. La menopausa comporta, ma non sempre, alterazioni dei capelli.
Diete non bilanciate e troppo drastiche possono indebolirli.
Vi sono poi numerose affezioni del cuoi capelluto.
Se le condizioni di squilibrio persistono, il nuovo capello cresce, ma più sottile; il numero del follicoli rimane inalterato, ma la massa totale risulta diminuita.
La calvizia colpisce prevalentemente il sesso maschile ed è geneticamente determinata. A tutt'oggi soluzioni veramente valide non sono state trovate e di riesce a ottenere solo risultati transitori.
 
Le risposte delle medicine complementari
Si possono trattare, rinforzare, correggere le eventuali alterazioni (seborrea, forfora secca o grassa, fragilità, aridità) o gli squilibri che possono provocare la caduta (alimentazione, stress, carenze minerali o vitaminiche, ecc.). I rimedi proposti sia dalle tradizioni che dalla moderna fitoterapia e dalle medicine complementari sono innumerevoli.
I trattamenti cosmetici di vario tipo (tinte, colpi di sole, pieghe, lacche, ecc.), se praticati troppo frequentemente, alla lunga danneggiano il fusto del capello, rendendolo arido, sottile e fragile.
La moderna cosmetologia professionale tende a utilizzare prodotti meno aggressivi. L'henné è un colorante naturale che svolge anche un'azione positiva, così come il colore blu (per tingere di nero i capelli) che si ottiene dalla fermentazione delle foglie di Indigofera tinctoria (l'indaco dei tintori, pianta sacra da milleni) o il nostrano mallo di noce (Juglans regia), allergie permettendo. La medicina ayurvedica con la sua plirumillenaria esperienza, offre molti rimedi per prendersi cura di tutti i tipi di capigliature.
Il massaggio del cuoio capelluto è una ricetta semplice e di facile esecuzione; attiva la circolazione e contribuisce a mantenere in buono stato il follicolo pelifero, oltre ad essere un valido aiuto in caso di eventuali disturbi.
Si applica sulla cute dell'olio di semi, possibilmente tiepido, distribuendo uniformemente.
In india si usa quello di sesamo, ma va bene anche quello di mandorle dolci. Si possono aggiungere alcune gocce di Neem, noto per le sue proprietà emollienti, e olii essenziali opportunamente prescritti. Il massaggio si esegue con i polpastrelli delle dita su tutto il cuoio capelluto, facendo scivolare dellicatamente la cute sul piano osseo; sono sufficienti una ventina di minuti, poi si può precedere al lavaggio o lasciare agire l'impacco per alcune ore.
La medicina omeopatica e quella antroposofico valutano le alterazioni e le malattie dei capelli nel quadro della situazione generale dell'individuo per cui il rimedio si deve adattare al singolo caso.
Sono a disposizione ottime linee cosmetiche per l'uso quotidiano. Gli estratti di molte piante sono usati come integratori per rinforzare i capelli e ritardare l'eventuale caduta.