La Dottrina Umorale

L'universo e i suoi fenomeni sono governati dalla presenza e dal reciproco avvicendarsi dei 4 Elementi.
I 4 Elementi (Fuoco, Aria, Acqua, Terra) sono tuttavia fondati su 4 Qualità, la cui percezione e utilizzo nella descrizione dei fenomeni universali è molto più antica e più, potremmo dire, viscerale e ancestrale: il Caldo, il Freddo, il Secco e l'Umido.
Queste qualità rappresentano delle sensazioni immediate, per le quali non sono necessarie descrizioni: sono immediatamente percepibili sai sensi e la loro denominazione è una convenzione linguistica.
Non solo, se esse sono immediatamente comprensibili, sono anche soggette a essere usate in modo astratto. Ad esempio, una persona irrascibile e rissosa la si può definire "testa calda", come del resto il ragionare in modo ponderato e al di là delle emozioni, lo si può definire "a menta fredda". Oppure, si può dire, comprendendo con chiarezza, che si è data una "secca risposta", oppure, ancora, che una persona è "molle", oppure ancora "viscida", aggettivi collegati con il concetto più generale di "umidità".
Questi modi, e altri simili, derivano da una descrizione del mondo fondata sull'analogia tra le qualità immediatamente percepibili e i fenomeni naturali.
Nel momento in cui, in Occidente, Empedocle, unendo due a due le Qualità, enunciò la Dottrina dei 4 Elementi, gli uomini di scienza (ma anche di menti semplici e pratiche) ebbero a disposizione un sistema più articolato, ancora più adatto alla descrizione della sconfinata e multiforme variabilità della Natura.
Tra il Caldo e il Secco, fu posto il Fuoco, che li comprendeva ambedue, così come tra il Caldo e l'Umido si mise l'Aria, tra il Freddo e l'Umido l'Acqua, e infine tra il Freddo e il Secco, la Terra.
Si potè costruire una sorta di "Rosa dei Venti!", con ben 8 "petali" ove la "croce" delle Qualità si intrinseca con quella degli Elementi.
 
 Anzi, anche i Venti furono collegati con le Qualità e gli Elementi, così come le Stagioni, le età dell'uomo, le ore del giorno, le fasi lunari, i pianeti, le stelle e i segni dello Zodiaco.
 
 Le Trasformazioni Organiche
Galeno e tutti gli altri autori medici di lingua greca (che sono la maggior parte, anche nell'ambito imperiale romano), utilizzano il concetto di "PEPSIS". Questo termine s'intende "Trasformazione a mezzo del calore"; con essa infatti si può intendere sia una vera e propria "COTTURA" del cibo sia le varie trasformazioni metaboliche che avvengono nell'organismo.
Ogni organo è sede di un certo tipo di trasformazione ed è inserito in una particolare "catena" degli eventi, attraverso la quale si giunge alla produzione dei 4 Umori; ogni organo è dotato di un suo specifico grado di calore, grazie al quale trasforma in modo adeguato quanto passa attraverso di esso.
Gli Umori vengono prodotti trasformando i cibi e selezionando le loro varie frazioni. Ogni frazione del cibo verrà utilizzata come precursore di un dato umore; ogni alimento contiene in varia misura i possibili precursori dei 4 Umori.

Le "4 Virtù"
Galeno scrive un'opera interamente dedicata a questo argomento, l'argomento delle "Virtù" o "Forze Attive" per la trasformazione. Il termine impiegato e "Dynamis".
Il grande medico di Pergamo in realtà prende in esame tutte le funzioni organiche e rende il testo molto articolato.
Galeno
Vogliamo semplificare al massimo grado questa descrizione, servendoci di un amplissimo lavoro di coparazione durato decenni, soprattutto grazie ai testi dei medici arabi e rardo-rinascimentali europei, che consideravano Galeno il loro Maestro e guida principale. 






Le "4 Virtù" sono:
  1. Quella ATTRATTIVA, grazie alla quale un organo attrae verso di sé il cibo e l'elaborato umorale o il suo precursore (a seconda dei casi, che vedremo);
  2. Quella RITENTIVA o TRATTENITIVA, che permette a un organo di trattenere la materia da elaborare il tempo sufficiente affinché venga adeguatamente trasformata;
  3. Quella ALTERATIVA, forza della quale la materia, prima trattata, poi trattenuta, viene trasformata in una sostanza per la quale l'organo è stato dalla Natura progettato e realizzato;
  4. ESPULSIVA e allo stesso tempo DISTRIBUTIVA; ogni organo, una volta compiuta la sua opera su una certa materia e averla trasformata secondo le sue Virtù specifiche, la rilascia, anzi la spinge con forza o verso l'esterno o verso uno o più organi (nel caso avesse operato anche una selezione), dove sarà eliminata (l'esterno) o sottoposta a successive "alterazioni". 
La LESIONE (deficienza, eccesso, disarmonia) di una o più di queste "4 Virtù" contribuisce alla creazione di patologie.
 
La "Prima ALTERAZIONE" o "COZIONE"
Avviene nello Stomaco; fa parte dell'attività dello stomaco anche quella della Masticazione e del trasporto del Bolo alimentare attraverso l'Esofago; lo Stomaco è un'organo dotato di Calore elevato, che tuttavia tende ad essere perduto, dissipato, attraverso la proprietà funzionale.
Perciò, i cibi caldi e cotti sono semore da preferire secondo la visione antica mediterranea; questo aspetto è comune con altre culture.
Lo stomaco, ricevuto il cibo, lo trattiene quanto basta per trasformarlo e selezionare 3 frazioni: una scoria completamente inutile, che verrà inviata verso l'intestino per essere espulsa, una materia leggera, fluida e abbastanza fredda che verrà attratta verso la testa, dove subirà una ulteriore trasformazione e una molto ereterogenea e ricca che verrà attratta dal fegato.
Quella che va verso il fegato si chiamerà "Chilo".
La "Seconda Alterazione" della Testa
Nella testa e nel cervello, che non è solo organo "sensitivo" - secondo gli antichi - avviene una delle più importanti "COZIONI": la frazione fluida e fresca separata nello stomaco, che ascende alla testa, viene qui trasformata in un unico Umore, quello che corrisponde all'elemento Acqua, ovvero alla Flemma. Questo, a causa delle sue caratteristiche, potrà solo discendere verso i distretti corporei più bassi, dando luogo all'"effetto fontana", definito dagli antichi come "flusso" o "flussione", derivando dai termini greci che daranno in seguito luogo a termini indicanti patologie, ovvero "rheuma" o "catarrho". In realtà in orgine "reuma" e "catarro" significano semplicemente "flusso" e "flusso verso il basso".
La Flemma è l'Umore che genera i fluidi corporei, i veicoli liquidi, la parte umettante-lubrificante e mucoso-protettiva; volendo fare paralleli in parte azzardati con la visione moderna, possiamo dire che la Flemma governa una componente di quello che si può definire oggi "Sistema Immunitario".
Essendo collegata con l'Acqua e con il colore Bianco, essa governa la parte bianca corpuscolata del Sangue, i vari gruppi di Leucociti; ma essa governa anche la parte superficiale delle mucose, anzi essa crea il Muco; e come tutte le realtà del mondo, la Flemma e le sue manifestazioni, si possono "rivoltare contro" l'organismo che le crea; le affezioni delle mucosee con presenza di muco perverso se sono la prova.
La flemma governa altresì un'altra importante "ala" della compagine vitale, la "Linfa"; anzi in tempi ancora vicini a noi, il soggetto "Linfatico" è andato a sostituire quello che gli antichi definivano senz'altro "Flemmatico".
La Linfa, come fluido circolante parallelo al Sangue, ne rappresenta la naturale compensazione Umorale e funzionale; il Sangue è Caldo/Unido, la Linfa, come tutte le manifestazioni Flemmatiche è Fredda/Unida.

La "Discesa-Flussione" e la "Fontana a tre Stadi"
Dalla testa ai piedi discende il flusso della Flemm. Questo evento è ben simboleggiato dalla forma delle antiche fontane, soprattutto in epoca rinascimentale e nel barocco; tre sono gli "stadi": uno più piccolo in alto, uno di media grandezza e metà dello "stelo" e una grande vasca sul fondo. In alcuni casi gli "stadi" sono 4, considerando la vasca "a terra" come "esterna" alla simbologia che ci interessa.
Se la "discesa" della Flemma è detta "flussione" o "rheuma-catarrho", così come "flussione" avviene in un corpo vivente che può essere ben simboleggiato da una fontana a tre stadi; il primo stadio, quello più piccolo è paragonabile alla testa, dove giunge il precursore della "Prima Cozione". Qui avvengono molte funzioni, legate alla produzione di muco locale e si concretizzano altrettante patologie, come quelle "otorinolaringoiatriche", dalla sinusite, alle laringofaringiti, alle otiti, adeoditi, tonsilliti, qualunque affezione linfatico-mucosa, insomma; ma anche la perdita di sensibilità, come la sordità, la perdita (più o meno aggressiva) della vista, dell'olfatto e dell'odorato. Tutto ciò che ha a che vedere con la testa e con il muco attiene a questo aspetto.
Il secondo stadio corrisponde al petto dove l'apparato governato della Flemma più importante è sicuramente quello bronco-polmonare. In esso il flusso della Flemma incontra quello del Sangue (che come vedremo viene dal fegato), ne sottrae in parte l'eccesso di Calore ne reintegra l'Umidità eventualmente perduta con la sudorazione o con la diuresi.
Organo del petto è anche il cuore, ed esso è governato dalla Flemma in modo accessorio, soprattutto grazie al suo legame con il polmone.
Terzo stadio, quello più "largo" e "terrestre"corrispinde all'addome. Tutti i maggiori organi si trovano nell'addome e solo in misura diversa sono governati, resi funzionali o "squilibrati" a causa della Flemma. Per quanto riguarda la "flussione" Flemmatica, l'rgano "acquatico" più importnate è certamente il Rene (i reni, come i polmoni, sono "organo doppio").
I Reni alla funzione di depurare il Sangue dagli altri "Residui Umorali" che si sono creati nella "Seconda Alterazione" epatica, ma anche di eliminare da eccesso di Flemma-Umidità Fredda che potrebbe essere stata introdotta in eccesso nell'ambito della "Prima Alterazione" gastrica. Gli altri organi "addominali" che hanno una relazione variabile con il flusso Flemmatico, sono praticamente tutti: il Fegato, la Cistifellea, il Pancreas, la Milza, l'Intestino, per le donne l'Utero e le Ovaie, e in modo speciale lo Stomaco.
La Flemma possiede pure importanti qualità "Emozionali": un organismo improntato a questo Umore è più lento, più freddo, meno reattivo e meno sensibile a ogni tipo di emozione; è sostanzialmente indifferente e astenico. Le qualità migliori sono la diplomazia e la tolleranza.

La "Seconda Alterazione" del Fegato
Il Fegato nell'antica medicina mesiterranea occupa un posto che forse è superiore a ogni altro, sia per la complessità delle sue funzioni, sia per la "paternità" dei precursori di ben tre dei 4 Umori.
A differenza della testa, che trasforma il precursore fresco-fluido in sola Flemma (più o meno buona), il Fegato, oltre a trasformare il "Chilo", lo trasforma in modo che si separi in "tre fasi".
La parte del "Cibo parzialmente alterato" che proviene dallo stomaco, dalla "Prima Alterazione", che va verso il Fegato, viene da quest'organo "catturato", trattenuto e sottoposto alla sua forza trasformatrice. Il "Chilo" proveniente dallo stomaco diverrà "Chimo". In realtà, quel termine significa, genericamente, "Umore", ovvero ha tutte (o almeno tre) le potenzialità "Umorali".
Ma questo "Chimo", sottoposto alla "Virtù" alteratrice del fegato, non si limita a divenire "altro", ma si separa in tre strati; Galeno in Sull'utilità delle parti costruidce una simpatica "parabola" sulla funzione epatica e sulla formazione dei tre Umori rimanenti: dice che il fegato è come un tino, dove si pone dell'ottimo mosto (il "Chilo"); esso, come il mosto, inizia a fermentare e si trasforma in "Chimo"; questa materia, nella quale prosegue la fermetazione, come stesse divenendo vino, si separa in tre strati:
  1. Una specie di schiuma, leggera, caldissima, gialla, del sapore allo stesso tempo acre-piccante e amara;
  2. Uno strato intermedio, di colore rosato o rosso, di sapore dolce e di mediocre intensità;
  3. Uno strato che si deposita sul fondo, denso, pesante, "tartareo"(come dire "infernale"), di colore cupo e fosco, di sapore acido.
Quindi il frutto della trasformazione e selezione epatica viene inviato in tre diverse direzioni.
Occorre tenere conto che il fegato è un organo molto Caldo e che produce continuamente Calore; mentre lo stomaco tende facilmente a "perdere Calore alterativo", il fegato tende con altrettanta facilità ad assumere - e trasferire ad altri organi o Umori - un eccesso di Calore.
Il Fegato è l'origine e la fonte di Calore vitale; la giusta quantità di Calore vitale si trasferisce al sangue e da questo a tutto il corpo.

Le "Terze Alterazioni"
Galeno non parla chiaramente di una "terza" alterazione, ma noi non possiamo che definire così il terzo livello di trasformazione metabolica che avviene nei sistemi organici che "circondano" il fegato e di cui l'organo è tributario. Gli organi e i sistemi organici che ricevono il frutto della "Seconda Alterazione" epatica sono tre: la Cistifellea, l'Apparato Cardiovascolare, con collegamenti significativi con un ideale asse reni-cuore-polmoni, l'asse pancreas-milza.
La buona salute o la malattia sono legate a due fattori: uno è legato alla incompleta separazione delle frazioni Calda-leggera e Fredda-pesante dello stadio intermedio; l'altro è legato all'eccessiva produzione di questi tre precursori, i quali quando sono prodotti in eccesso o troppo "alterati", generano specifiche patologie (da eccesso o da "surriscaldamento").
  1. ASSE FEGATO-CISTIFELLEA: la schiuma Calda e leggera verrà attratta dalla cistifellea e qui verà trasformata in Bile gialla; la Bile gialla, ben trasformata nella cistifellea, corre all'intestino e quindi incontrarà sia il circuito del Sangue che quello della Flemma. La Bile gialla conferisce il Calore metabolico e alterativo, la capacità di penetrare, la diffusività, il Calore per le trasformazioni a tutti gli organi. Pervertita o in eccesso, genera tutte le patalogie infiammatorie, febbrili, ulcerose, emorragiche, reattive-allergiche e le reazioni, possiamo liberamente estrapolare, che oggi sono definibili come "Autoimmuni"; la sete, il dolore, il prurito, le acutizzazioni delle infezioni, il sapore amaro e acre, sono sintomo generali della Bile gialla. La perte emozionale è legata a una forte irritabilità e irascibilità; il Bioloso è detto anche "Collerico"; conferisce rapidità, spirito di iniziativa e grande capacità di azione, ma anche tendenza a violenza e alla spraffazione.
  2. ASSE FEGATO-CUORE-POLMONI (Che corrisponde in parte alla circolazione venosa di ritorno dell'area epatica): la parte intermedia tiepida e dolce, moderatamente scorrevole e densa, viene attratta dalle vene, inviata ai reni, dove perderà sia scorie (la parte malamente trasformata del "Chimo") che eccesso di Acqua; anzi l'acqua è il fattore determinante per l'innesco della funzione renale; i reni raccolgono - possono raccogliere - quindi sia aspetti di Freddezza-Umidità (anche viscosa-collosa-mucosa) che aspetti di Calore-Secchezza bruciante. L'insieme se particolarmente "strutturato", genera calcoli renali. A questo punto il "precursore" è divenuto già Sangue e andrà il Cuore, ove condurrà gran parte del suo Calore (originatosi nel fegato), del quale il cuore ha gran bisogno (il cuore funziona ad alto regime di Calore); poi passerà ai polmoni, dove prenderà sia l'aria - "pneuma" - soffio vitale, si rinfrescherà e soprattutto incontrerà (siamo nello stadio del petto) la Flemma che sicende dalla testa e che reintegrerà la giusta Umidità e Freddezza. L'eccesso di Calore Sanguigno (di origine epatica, ripetiamo) genera particolari affezioni cardiache. Il Sanguigno, dal punto di vista emozionale è gaudente, superficiale, piacevole e tollerante. Incostante e ciarliero è ottimo come compagno di svaghi.
  3. ASSE FEGATO-PANCREAS-MILZA: la frazione più densa, fredda, pesante, oscura e acida, viene inviata verso la parte sinistra, liberando così il Sangue da essa, ma offrendo all'organismo, attraverso una particolare "Terza Alterazione", una materia utile. Infatti, questo materiale diviene Bila nera o Malinconia, e con esso, il Sangue che comunque attraversa la milza, utilizzerà per costruire le sostanze solide del corpo, dalle ossa, ai muscoli, ai tendini, alle pareti degli organi e alle loro strutture, la parte corpuscolata rossa del Sangue, ciò che dà stabilità e coagulazione. Le sue manifestazioni patologiche, soprattutto quando il Sangue non viene da essa ben ripulito, sono le malattie croniche, tirpide, tumorali, la densità e il peso, l'irrigidimento, l'osteoporosi, l'anemia, le affezioni tioridee, uterine, e soprattutto quelle nervose, in particolare quelle maniaco-depressive e ansiose. Il Malinconico è di profondo pensiero, calcolatore, avaro e, infine, introverso e depresso; costante e silenzioso è ottimo come compagno di lavoro.
Definizione degli "Incroci" Umorali e dei riflessi a livelli Fisiognomico
Come abbiamo visto, esiste come una grande "ragnatela" di rapporti e relazioni tra organi, sistemi di organi e funzioni organiche. Lo stomaco distribuisce due materie, una per la testa e una per il fegato; possiamo dire che la Flemma, subendo due sole "Alterazioni" è l'Umore meno elaborato e quindi forse è il più soggetto a essere prodotto in abbondanza e di alterarsi provocando ostruzioni con la stessa abbondanza. Al di là della qualità del cibo, che potenzialmente produce tutte e 4 le frazioni umorali (in quantità diverse), il suo eccesso genera sempre Flemma "cruda" e "impura", "eterogenea", poichè lo stomaco non riesce a selezionare bene quanto inviare verso il fegato. Per questo motivo gli antichi davano grande importanza alla moderazione nel cibo.
La Flemma scende dalla testa e incontra il Sangue nei polmoni (reidratando, rinfrescando e conferendo la giusta "mucosità") e nei reni (dai quali estrae la parte di sé che era rimasta dalle due "cozioni" precedenti e che dava al Sangue un eccesso di "spessore" viscoso e potenzialmente occlusivo).
La Malinconia incontra il Sangue nella milza e conferisce a esso "potere costruttivo" e le particelle solide atte alla fissazione dell'ossigeno e dei minerali.
La Bile gialla incontra il Sangue nell'intestino e conferisce Calore digestivo, capacità di penetrare e "potenzialità attive".
Il Sangue quindi si depura dai residui "crudi" in una fase "precedente" e si arricchisce di Umori "giusti" in una fase "successiva".

"Riflessi Fisiognomici"
Una qualunque alterazione provoca "segnali" evidenti, sia di tipo fisico che di tipo psichico; le asimmetrie verso la parte destra indicano alterazioni all'asse fegato-cistifellea, quelle verso la parte sinistra indicano affezioni all'asse fegato-pacreas-milza.
Sintomatologie "verso l'alto" indicano leggerezza e quindi eccesso di Bile gialla-Fuoco, che è l'elemento più leggero (ad esempio la Cefalea o l'epistassi); sintomatologie "verso il basso" indicano la Melanconia-Terra, che è l'elemento più denso e pesante (varici, emorroidi).
Nel primo caso è opportuno il drenaggio epatico, nel secondo l'associazione tra drenaggio epatico e "alleggerimento" della milza.
Un colorite accesoe la sclera oculare arrossata, indicano un eccesso di Calore che passa dall'area epatica a quella vascolare a quella renale; un colorito cupo e livido, con occhiaie scure, indica un eccessivo carico Malinconico.
Una certa facilità ad avere caviglie gonfie la sera indicherà che vi è un particolare concorso di Freddo, Umidità e pesantezza, ovvero Acqua pesante; occorrerà compiere due azioni: riscaldare lo stomaco, per produrre Flemma-Acqua più leggera e decongestionare la milza per evitare che nella circolazione sanguigna si riversi il residuo troppo denso e pesante (Malinconico-Terrestre).

Natura e composizione umorale dei cibi
Ogni cibo contiene tutti i possibili precursori degli Umori; a seconda della costituzione, del tipo di cottura e della stagione, ogni cibo darà a ogni individuo diverse frazioni di Umori.
Cibi caldi, come i legumi, alcuni cereali (Grano, Farro), le carni, le verdure appartenenti alle ombrellifere, daranno più Calore, ossia più Sangue e più Bile gialla a seconda dei soggetti. Cibi più freddi, come le Cucubitacee, la Lattuga, le Cicorie, alcuni cereali (Orzo), i latticini freschi, daranno molta Flemma; i cibi crudi, soprattutto la frutta - e meno matura è, peggio sarà - daranno meno Melanconia.
Ogni cibo tuttavia darà un pò di tutti gli Umori, a seconda delle circostanze associate; il Miele ad esempio, nei soggetti Caldi, produrrà moltissima Bile gialla, poco Sangue e pochissimo di Flemma e di Malinconia; nei soggetti Freddi, soprattutto nei Flemmatici, darà molto Sangue. E così via.

(Medicina Tradizionale Mediterranea, Luigi Giannelli, Medicina Naturale, Tecniche Nuove, 2008) 

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